ANALISI DEI RAPPORTI TRA OBESITÀ E DISFUNZIONE
RESPIRATORIA:
Le complicazioni respiratorie sono frequenti nei pazienti
obesi. L’eccesso di tessuto adiposo nel torace e nell’addome
può comprimere direttamente i polmoni, impedendone
l’espansione. La funzionalità polmonare è quindi ridotta e
pertanto anche un semplice processo infiammatorio può
determinare la comparsa di insufficienza respiratoria.
Obiettivo della ricerca condotta in pazienti in età
pediatrica con sovrappeso/obesità è:
-la valutazione della funzionalità respiratoria in
relazione alla durata dell’obesità (anche in adulti);
-la caratterizzazione del profilo cellulare su
espettorato indotto;
-l’analisi del ruolo dell’atopia come fattore di rischio
aggravante o scatenante l’insorgenza della disfunzione
respiratoria;
-la valutazione della risposta alla terapia
antiinfiammatoria antiasmatica.
CARATTERIZZAZIONE CLINICO-STRUMENTALE DELLASMA SEVERO:
L’asma è una malattia cronica comune e potenzialmente
grave con impatto economico sia sui pazienti che sulla
società.
L’asma severo richiede i farmaci previsti per gli step 4
o 5 del trattamento per mantenere i sintomi sotto controllo.
Obbiettivo dello studio è fornire una dettagliata analisi
delle caratteristiche dell’asma severo in accordo con le
linee guida recenti ERS/ATS attraverso questionario
validato, rivalutazione dei dati clinici riportati su
cartella, spirometria, misurazione dell’ossido nitrico
esalato, e determinazione degli eosinofili e dei livelli di
IgE sierici in un gruppo di pazienti in età pediatrica
affetti da asma severo paragonati a soggetti appaiati per
sesso ed età affetti da asma non-severo persistente
controllato da dosi medie di steroide inalatorio.
CARATTERIZZAZIONE DEL DANNO ANATOMICO POLMONARE MEDIANTE
IMAGING (RISONANZA MAGNETICA;
TAC) NELLA MALATTIA POLMONARE CRONICA NON-FIBROSI
CISTICA:
La risonanza magnetica (RM) è sempre più utilizzata nella
valutazione delle malattie polmonari, ma la sua utilità è
stata raramente paragonata alla tomografia computerizzata
(TC), esame considerato gold standard per la diagnosi di
numerose patologie polmonari croniche. In età pediatrica
l’utilizzo della RM ha l’ulteriore importanza valenza di
indagine non invasiva in quanto scevra di radiazioni.
Obbiettivo dello studio è paragonare sensibilità,
specificità, accuratezza e rapporto di verosimiglianza
positivo/negativo di punteggi di severità/estensione di RM e
TC del polmone in bambini/adolescenti con malattia polmonare
cronica non-fibrosi cistica secondaria a discinesia ciliare
primitiva, immunodeficit primitivo, o affetti da polmoniti
ricorrenti.
CARATTERIZZAZIONE COMPARATIVA DEI FENOTIPI DI DISCINESIA
CILIARE PRIMITIVA E FIBROSI CISTICA:
La discinesia ciliare primitiva (DCP) e la fibrosi
cistica (FC) sono malattie autosomiche recessive dominate da
sintomi/segni respiratori, entrambe sono caratterizzate da,
sebbene differenti, difetti di clearance mucociliare,
infezione batterica cronica, infiammazione neutrofilica, e
progressivo peggioramento funzionale. Nella DCP, la
clearance mucociliare è alterata per difetto strutturale
e/funzionale delle ciglia, con secrezioni relativamente
normali, mentre nella FC il difetto primitivo è
nell’aumentata viscosità del muco e nella perdita del
liquido di superficie delle vie aeree, con disfunzione
ciliare secondaria.
Per ragioni sconosciute il fenotipo clinico DCP è molto
più lieve rispetto a quello FC, con minore morbidità
polmonare e maggiore aspettativa di vita.
Obbiettivo dello studio è caratterizzare i fenotipi DCP
ed FC attraverso la determinazione di:
-livelli di ossido nitrico nasale;
-analisi dei metaboliti presenti nel condensato dell’aria
espirata;
-danno polmonare mediante imaging (risonanza magnetica) e
test di funzionalità respiratoria
in due popolazioni di soggetti con DCP e FC.
IDENTIFICAZIONE DI NUOVE STRATEGIE TERAPEUTICHE
ATTRAVERSO LA MODULAZIONE DEL DIFETTO DI BASE IN FIBROSI
CISTICA:
Recentemente, in Fibrosi Cistica (FC) un approccio
terapeutico radicalmente diverso è emerso nel panorama delle
potenziali terapie di correzione del difetto di base in FC.
Questa strategia differisce dalle nuove terapie con
correttori mutazioni-specifiche in quanto i) segue un
percorso bottom-up, cioè parte dalla conoscenza delle
alterazioni di vie di segnale intracellulare conseguenti
alla difettiva funzione della CFTR; ii) ha come bersaglio
diretto non la CFTR mutata, ma l’ambiente cellulare in cui
questa è costretta a muoversi per raggiungere la membrana;
interviene, cioè, correggendo le alterazioni della
proteostasi nelle cellule FC, ripristinando in particolare
il meccanismo dell'autofagia inibito in FC per effetto della
proteina mutata.
Obiettivo dello studio è:
-confermare i dati preliminari ottenuti in uno studio
pilota di fase II sull'efficacia di modulatori di
proteostasi, quali la cisteamina, in pazienti omozigoti per
F508del;
-valutare l'efficacia del trattamento in pazienti
portatori di altre mutazioni di classe I,II.
NUOVI MARKERS DIAGNOSTICI PER LA VALUTAZIONE DELLA
CORRELAZIONE GENOTIPO FENOTIPO DI FORME CLINICHE MENO
FREQUENTI DI FIBROSI CISTICA:
In una percentuale di pazienti >5% la diagnosi di FC è
spesso difficile, soprattutto in quei casi con
sintomatologia clinica suggestiva, ma test del sudore
borderline o anche nei limiti della norma. Malgrado la
disponibilità di test genetici quali il sequenziamento del
gene o test funzionali (analisi dei potenziali nasali o
misura della corrente intestinale) questi non sono sempre in
grado di contribuire al completamento diagnostico. Per
questo, sono stati proposti markers di diagnosi alternativi
che siano in grado di valutare sia l'espressione dell'mRNA
che della proteina CFTR. Il brushing nasale si è rivelato un
test facilmente fruibile, non invasivo, che permette di
raccogliere in quantità sufficiente cellule che presentano
le stesse caratteristiche biologiche delle cellule delle
basse vie respiratorie .
Obiettivo dello studio è analizzare in un'ampia
popolazione di forme non classiche di FC l'efficacia di tale
marker in correlazione con i test diagnostici standard e con
il fenotipo, e di valutare la risposta in vitro alle nuove
terapie disponibili anche per questi casi.
STUDIO DELL'IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE IN PAZIENTI
ADULTI AFFETTI DA FIBROSI CISTICA:
Caratteristica principale degli adulti con Fibrosi
Cistica (FC) è la progressione della compromissione
polmonare e del circolo polmonare. L’ipertensione polmonare
è causata dalla distruzione del parenchima, dei vasi
bronchiali, oltre che dalla vasocostrizione secondaria a
ipossiemia.
Con il peggioramento dell’ipossia si osserva la comparsa
d’ipertensione polmonare (IP) fino al cuore polmonare. E'
noto che la presenza di IP influenza la sopravvivenza dei
pazienti. Obiettivo principale di questa ricerca è
identificare precocemente gli adulti FC con IP, per
indirizzarli ad un trattamento che ritardi l'evoluzione del
processo ipertensivo polmonare ed il quadro clinico di cuore
polmonare. Lo studio prevede una valutazione funzionale
clinico-strumentale non invasiva che include l'uso di
ultrasuoni e di esami funzionali respiratori. I pazienti
saranno sottoposti ad esame Doppler per la stima delle
pressioni polmonari con valutazione della velocità del
rigurgito tricuspidale (TRV). Tutti i pazienti con TRV >2.5
m/sec saranno sottoposti a cateterismo cardiaco dx a riposo
e dopo esercizio.
STUDIO DEI POTENZIATORI DELLA PROTEINA CFTR IN PAZIENTI
AFFETTI DA FIBROSI CISTICA PORTATORI DI MUTAZIONI GATING E
CON SEVERA MALATTIA POLMONARE:
La presenta linea si impernia sul monitoraggio di
pazienti con mutazioni gating in trattamento con Ivacaftor.
Ivacaftor è un potenziatore di CFTR per il trattamento della
fibrosi cistica (FC) in pazienti di età > 6 anni con
mutazioni gating (G551D, G178R, G551S, S549N, S549R, G1244E,
S1251N, S1255P, G1349D). Circa il 4-5% dei pazienti FC hanno
almeno una copia della mutazione G551D (US; UK), mentre <1%
ha almeno una mutazione gating nonG551D. In Italia la
prevalenza delle mutazioni gating è diversa: G551D è rara,
mentre i pazienti con altre mutazioni gating rappresentano
circa il 2,5-3% del totale con maggiore prevalenza nel Sud
Italia. I pazienti selezionati con criteri rigorosi (almeno
una mutazione gating, FEV1 <40% nei 6 mesi precedenti e/o
inserimento in lista per trapianto polmonare) saranno
sottoposti a follow-up mensile, con valutazione
clinico-strumentale (spirometria, BMI, test del sudore,
CFQ-R per la qualità della vita, six minutes walking test) e
a monitoraggio a lungo termine.
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